1° capitolo: Addio adorato sole
AleneIl cielo veniva macchiato dai primi sprazzi di luce e una figura guardava sorgere quel nuovo giorno dal suo balcone, nella casa di campagna. Guardava il paesaggio davanti a lei, gli sterminati campi del Galles, come se li vedesse per la prima volta. Ogni volta era una nuova scoperta di quelle terre infinite, piene di storia e di magia. Mentalmente si ripeteva le favole preferite che la madre una volta soleva raccontarle nei momenti di noia… o quando non voleva dormire.
Alene si perse nei ricordi della sua infanzia, rifugiata in quei ricordi che le rendevano meno difficile andare avanti: le giornate a correre tra i campi, le storie della mamma, le visite ai villaggi e i viaggi... oh, quanto aveva amato i viaggi! Andarsene da quella casa opprimente sempre piena di ospiti, non essere costretta a stare in piedi, ferma, in mezzo ad una sala per poter essere vista da tutti, come un gioiello in una vetrina: bellissimo, ma annoiato.
Certo, questo era successo secoli fa, intorno al 1481, ma certe volte si sentiva come se quel periodo non fosse mai completamente finito.
Lei era la Prima.
Grazie a le, Alene Grey, la sua famiglia era diventata famosa.
La prima nata vampira. Completamente vampira.
Nei secoli antecedenti alla sua nascita, molti altri vampiri avevano cercato di avere una discendenza pura senza successo. Usavano umane come incubatrici per la loro prole, ma erano sempre mezzo sangue: metà umani, metà vampiri.
Quando Alene era nata ce n’erano ancora centinaia di loro.
Molti morivano perché metà umani, troppo appetitosi perfino per il propri padri.
Altri impazzivano perché in conflitto con la parte che esigeva sangue.
Alla fine il Consiglio, dopo la sua miracolosa nascita, decise che questi “abomini” non potevano continuare a camminare sullo stesso suolo dei Purosangue.
Furono uccisi tutti… o la maggior parte almeno.
E così, ad appena pochi mesi dalla sua nascita, Alene dovette sostenere il peso di quelle vite spezzate.
Un rumore di passi interruppe i suoi pensieri e si girò appena in tempo per vedere il padre attraversare la porta della sua camera.
-Padre- lo saluto educatamente.
-Alene, sono felice di trovarti già in piedi- rispose Robert Grey –Ero appunto venuto per parlarti-
Un sorriso luminoso spuntò sul viso di suo padre, mentre uno si spense sul suo volto: non presagiva niente di buono.
-Cara…- cominciò il vampiro –Lo sai che per te voglio solo il meglio. E… vederti così sola mi stringe il cuore…- Alene mostrò il suo migliore sguardo poco-convinto per l’uso del detto umano. Intanto il sospetto si stava insinuando in lei
–Avanti padre- disse decidendo di accelerare i tempi –cosa avreste pensato per cambiare questa situazione?-
Il padre la guardò, ora indeciso sul da farsi, dando occhiate sempre più frequenti alla ringhiera in ferro che a cui era ancora appoggiata e che, ad ogni esitazione dell’altro stingeva più forte assalita dalla rabbia.
-Allora?- chiese ancora più impaziente: sentiva la rabbia crescerle dentro e il metallo farsi sempre più caldo.
-Stavo pensando ad un fidanzato mia cara- disse infine –Anzi, lui… è già in salotto e ti aspetta.- concluse.
Lo guardava; guardava suo padre come se non l’avesse mai visto, la rabbia che aumentava e il ferro che diventava rosso.
Non riusciva a credere che, dopo i discorsi con sua madre, dopo aver dichiarato all’uomo che aveva di fronte che non aveva ancora intenzione di “accasarsi” per l’eternità con qualcuno, men che meno con un aristocratico inglese con la puzza sotto il naso.
Lei voleva vivere, voleva andarsene da quella casa, allontanarsi da quel mondo che la stava consumando.
Sua madre entrò nella stanza in tempo per vedere il metallo della ringhiera cedere e liquefarsi sotto il suo tocco.
Guardò la donna che con cautela le si avvicinava e appena i loro occhi si incrociarono prese la sua decisione che arrivò alla madre come una palla di fuoco: se ne sarebbe andata subito.
Era tempo che ci pensava.
Era tempo che ne parlavano.
E ora che il padre non le lasciava scelta… avrebbe impacchettato più cose che poteva e sarebbe partita.
Mentre sua madre cercava di uscire dalla stanza con il marito, Alene si calmava riportando i suoi poteri sotto controllo e pensando alla meta da raggiungere.
Sapeva che l’unico luogo da evitare sarebbe stata l’Italia, i Volturi non sapevano ancora di lei, cosa alquanto incredibile, ma appena messo suolo sul loro territorio non avrebbe potuto nascondersi.
Di famiglie o congreghe non ce n’erano molte poiché la maggior parte dei vampiri preferiva il nomadismo e la solitudine. Conosceva Siobhan del clan irlandese, ma aveva saputo di alcuni problemi che aveva avuto con Meggie e non voleva complicare di più le cose.
All’improvviso capì quale sarebbe stata la sua meta: Denali.
Continua...E questo? che ve ne pare?